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Esteri

Smotrich il guastafeste e il patto tra Trump e l’Arabia Saudita

Il ruolo di Riad è ritenuto fondamentale dagli Usa

di Ernesto Ferrante -


Gli estremisti che contribuiscono a mantenere in piedi il governo Netanyahu, continuano ad inanellare uscite imbarazzanti. Uno dei più attivi in tal senso è il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich che, forse per non dover soccombere nella gara interna a colpi di errori con il collega Itamar Ben-Gvir, ha dichiarato che Israele dovrebbe rifiutare qualsiasi accordo di normalizzazione con l’Arabia Saudita se questo fosse subordinato alla creazione di uno Stato palestinese. Come da copione, Smotrich ha apostrofato i sauditi con termini coloriti: “Se l’Arabia Saudita ci dice che la normalizzazione è in cambio di uno Stato palestinese, allora no grazie, amici miei. Continuate a cavalcare i vostri cammelli nel deserto saudita”.

Prima le offese, poi le scuse

In seguito alle polemiche, il componente dell’esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu ha definito la frase “infelice”, aggiungendo di “rammaricarsi per l’insulto”. Tuttavia, ha ribadito di aspettarsi che l’Arabia Saudita non “neghi l’eredità, la tradizione e i diritti del popolo ebraico” in Cisgiordania, definita “la patria storica degli ebrei”.

L’importanza dell’Arabia Saudita nella strategia di Trump

Il suo discutibile intervento è arrivato mentre il presidente statunitense Donald Trump sta lavorando alla distensione dei rapporti tra i suoi alleati e Riad, nell’ottica della stabilità regionale. A Time Magazine il tycoon ha detto che israeliani e sauditi normalizzeranno le loro relazioni. “Penso che siamo molto vicini. L’Arabia Saudita guiderà la strada”, ha affermato, spiegando che “aveva un problema con Gaza e un problema con l’Iran. Ora non li ha più”. Alla domanda se il Regno saudita aderirà agli Accordi di Abramo entro l’anno, il presidente statunitense ha risposto: “Sì, credo proprio di sì”.

Mbs negli Usa

Un patto di difesa tra Stati Uniti e Arabia Saudita. La monarchia del Golfo vorrebbe firmarlo durante la visita alla Casa Bianca prevista per il prossimo 18 novembre dall’erede al trono Mohammed bin Salman. Si tratta del suo primo viaggio a Washington dall’inizio del secondo mandato trumpiano.

L’Amministrazione del tycoon ha recentemente concordato un’intesa in questo campo con il Qatar, vittima a settembre dell’attacco israeliano a Doha, impegnandosi a trattare qualsiasi raid armato contro l’emirato come una minaccia per gli Stati Uniti e a difenderlo con l’esercito statunitense. I sauditi mirano ad ottenere garanzie simili.


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