Economia

La nuova squadra Stellantis, la polemica a Torino

di Cristiana Flaminio -


Il nuovo Ceo Stellantis Antonio Filosa ha presentato la sua “squadra di governo”. Ma c’è già la prima grana sindacale con la Fiom di Torino che definisce “mossa propagandistica” la decisione dell’azienda di presentare la nuova Grande Panda domani, nel giorno di San Giovanni patrono della città di Torino. E il rischio è quello di un nuovo caso Alfa Milano dal momento che la vettura verrebbe prodotta non in Italia bensì in Serbia. Si comincia, quindi, già con la (prima) polemica mentre sono tante le conferme nel board, anzi nella “leadership team” che affiancherà Filosa nella gestione di Stellantis. Accanto all’ingegnere di origini campane ci sarà Doug Ostermann, Cfo, che avrà la responsabilità di fusioni, acquisizioni e joint venture. Poi c’è Jean Philippe Imparato, confermato nel ruolo di Responsabile per l’Europa allargata e alla guida di European Brands. La novità, semmai, è che Maserati, in attesa della presentazione del nuovo piano industriale (promesso a giugno, mancano ancora sei giorni alla fine del mese) ne entrerà a far parte. Entra in squadra Emanuele Cappellano, come responsabile del Sud America e della divisione Stellantis Pro One, dedicata ai veicoli commerciali mentre Philippe de Rovira guiderà la divisione Resto del mondo conservando il ruolo in Stellantis Financial Services. Davide Mele dirigerà l’area Product Planning, Ned Curic confermato alla guida dell’area Product Development & Technology, Sébastien Jacquet, nominato all’inizio del mese Responsabile dell’area Quality, Monica Genovese nuova Responsabile dell’area Purchasing, mentre Scott Thiele assumerà la guida del nuovo ruolo di Responsabile dell’area Supply Chain. Ma non basta. Nella squadra ci saranno anche Arnaud Deboeuf, che proseguirà a guidare l’area Manufacturing, da Xavier Chéreau all’area Human Resources e Sustainability e Clara Ingen-Housz che entra a far parte dello Slt in qualità di Responsabile dell’area Corporate Affairs & Communications.
Filosa, però, potrà contare su altre figure dirigenziali che risponderanno direttamente a lui. Si tratta di Ralph Gilles, Responsabile dell’area Design, Olivier Francois al Marketing, Alison Jones che diventa responsabile dell’area Parts & Services e della Circular Economy, Giorgio Fossati come General Counsel. Rimane, in veste di consulente strategico della società, Richard Palmer mentre andranno alla ricerca di nuove avventure professionali Maxime Picat e Beatrice Foucher.
Nemmeno il tempo di farsi gli auguri, pronti via, e già fioccano le polemiche. Fiat presenterà la Grande Panda a Torino e Stellantis offrirà un concerto per il santo patrono San Giovanni. Una mossa che rientra nella strategia avviata dall’azienda per ricucire un rapporto, a dir poco scolorito, tra l’Italia e l’ex Fiat. E se c’è chi fa notare che la Panda, una volta simbolo dell’Italia a quattro ruote, viene prodotta in Serbia, si alza la voce della Fiom. Secondo cui non basta pagare una festa per ricostruire il rapporto con la città che, la Fiat, l’ha vista nascere, crescere e prosperare: “Un’operazione tutta propagandistica dell’ex Fiat, finalizzata a rassicurare la città e i torinesi sul legame che continuerebbe ad avere con il territorio. Peccato che la nuova autovettura lanciata a San Giovanni in pompa magna, non venga prodotta a Torino, ma nello stabilimento serbo e questo sa molto di sbeffeggiamento, altro che attenzione per Torino, come si vorrebbe far credere”, tuona il segretario locale Edi Lazzi. E subito ecco le sfida al neo Ceo Filosa e alla sua squadra di governo: “Il prossimo anno verrà commercializzata la nuova Tipo in due versioni, il concreto cambiamento sarebbe quello di destinarla a Mirafiori. Questo sì che sarebbe un tangibile segnale di attenzione alla città e ai torinesi: portare a Mirafiori la produzione delle due versioni della nuova Fiat Tipo, con un volume previsto di circa 300mila auto all’anno, garantirebbero assunzioni e lavoro per tutta la filiera dell’automotive del nostro territorio”, afferma Gianni Mannori, responsabile Mirafiori della Fiom. Solo in questo caso, dicono dal sindacato “festeggeremmo anche noi, ma alla kermesse di una macchina prodotta altrove, assolutamente no, anche perché a Mirafiori stiamo attraversando un pesantissimo declino fatto di riduzione del personale, tanta cassa integrazione, premi non pagati per intero e professionalità che stanno scomparendo”.


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