Sport

Fondazione SportCity: sport come “diritto urbano” per sconfiggere la sedentarietà

di Laura Tecce -


Il messaggio è chiaro: lo sport non è un lusso, ma un “diritto urbano”, uno strumento imprescindibile per la salute pubblica, la qualità della vita e la coesione sociale. E le città italiane, se supportate da politiche pubbliche forti, inclusive e intelligenti, possono diventare protagoniste di questa nuova cultura del movimento: il Report 2025 “Gli italiani, le città e lo sport” realizzato dall’Osservatorio permanente sullo sport, l’esercizio fisico e l’attività motoria della Fondazione SportCity, evidenzia esattamente questo concetto, invitando a comprendere in che modo l’attività sportiva possa inserirsi nel contesto sociale e politico quale fattore di rigenerazione urbana. Il documento non si limita a registrare quanti italiani praticano sport, ma analizza in profondità il come, il dove e il perché della pratica sportiva, mettendo in luce ostacoli, disuguaglianze e aspirazioni di cittadini, amministratori e associazioni. I dati presentati evidenziano come la sedentarietà sia un problema che interessa quasi il 40 per cento della popolazione, con picchi preoccupanti tra gli anziani e nelle regioni del sud, dove l’accesso alle infrastrutture sportive è più limitato. Permangono infatti significative differenze territoriali nella pratica sportiva fra il nord, dove il 70 per cento della popolazione pratica sport regolarmente, e il sud Italia dove la percentuale scende al 50 per cento. È evidente che investimenti mirati nelle infrastrutture sportive potrebbero ridurre il gap ma, proprio per sottolineare quanto anche la dimensione culturale sia impattante, tra gli strumenti innovativi introdotti dal Report è stato introdotto lo Sportimetro, un indice che misura non solo la pratica sportiva, ma anche la cultura e l’attitudine verso il movimento. Il punteggio medio nazionale è di 54 su 100, in calo rispetto agli anni precedenti, segno di una fragilità culturale oltre che comportamentale. I giovani risultano i più attivi, mentre donne e over 54 sono i meno coinvolti. In tal senso una spinta, una sorta di “call to action”, è rappresenta dal progetto SportCity Lab per trasformare le città in luoghi dove lo sport è parte integrante della vita urbana. Un laboratorio urbano permanente dove si sperimentano soluzioni innovative per rendere le città più attive, inclusive e sostenibili attraverso la rigenerazione di spazi sottoutilizzati, la valorizzazione dei parchi, l’installazione di attrezzature smart e l’organizzazione di eventi gratuiti. Il Report presenta a sostegno dieci esempi concreti di città italiane che hanno già intrapreso questo cammino, dimostrando che con collaborazione, visione e investimenti mirati anche i territori con risorse limitate possono diventare modelli di città attive, inclusive e sostenibili. Luoghi nei quali la visione prende forma anche attraverso un vero e proprio “patto valoriale e politico” con il quale da una parte gli amministratori della cosa pubblica e le istituzioni e dall’altra i cittadini, si impegnino nel garantire il diritto allo sport per tutti.


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