Ambiente

Inquinamento e protezione del mare, anche l’Italia coi Blue Leaders

di Alessio Gallicola -


L’Italia aderisce ai Blue Leaders, l’alleanza nata nel 2019 tra i Paesi decisi a richiamare la comunità internazionale alle sue responsabilità, invitandola ad azioni urgenti per tutelare il mare dai suoi killer: inquinamento, pesca eccessiva, crisi climatica. L’adesione del nostro Paese è stata annunciata dal Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che a margine dell’impegno in Algeria, dove ha firmato col premier Draghi un protocollo d’intesa col governo algerino per l’approvvigionamento di ulteriori 9 miliardi di metri cubi di gas, ha detto che “l’Italia ha deciso di aderire con convinzione ai Blue leaders perché ne condivide i principi e gli obiettivi”.

“Il Mar Mediterraneo – ha spiegato il ministro in occasione della Giornata nazionale del mare – è uno dei più grandi hotspot di biodiversità del pianeta e preservare il nostro mare è fondamentale. Ci impegniamo a proteggere il 30% dei mari entro il 2030, non solo in maniera formale, ma con dei chiari indicatori”.

In Italia sono state riconosciute 27 aree marine protette, a cui si aggiungono 2 parchi sommersi. In totale a essere tutelati sono circa 228.000 ettari di mare e 700.000 km di costa. Numeri che dimostrano l’attenzione verso questa risorsa, ma che sottolineano anche la sua fragilità. In queste aree attività come pesca e turismo dovrebbero essere almeno parzialmente limitate, per proteggerne la biodiversità e l’equilibrio dei loro ecosistemi.

L’Italia detiene anche un primato positivo. Il nostro Paese è responsabile dell’immagazzinamento di 13,2 tonnellate annue di “Blue Carbon”, il carbonio assorbito dai mari e dagli ecosistemi costieri. Il valore più alto tra i membri dell’UE nel Mar Mediterraneo.

In questo modo l’Italia, rispondendo alla proposta del Belgio, si unisce all’iniziativa di cui fanno già parte oltre 17 paesi con l’obiettivo di stabilire, nel contesto della Convenzione sulla Biodiversità, un nuovo target globale sulla protezione di almeno il 30% degli oceani entro il 2030 attraverso una rete di aree marine “altamente e pienamente” protette.

“Quella dei Blue leaders – conclude il ministro Cingolani – si aggiunge alle altre due grandi alleanze ambientali che vedono l’Italia già impegnata nella salvaguardia della biodiversità terrestre e marina: la Global Ocean Alliance, guidata dal Regno Unito, e la High Ambition Coalition for Nature and People, guidata da Costa Rica e Francia”.


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