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L’Aja ordina a Israele di fermarsi a Gaza e di aprire Rafah

di Angelo Vitale -


L’Aja, con una decisione della Corte internazionale di giustizia, ha ordinato a Israele di fermare l’offensiva militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, aderendo alla richiesta di una deliberazione in questa direzione da parte del Sudafrica, che accoglie con favore l’iniziativa.

“In conformità con queste indicazioni, sotto la convenzione del genocidio – ha affermato il presidente della Corte Nawaf Salam -, Israele deve immediatamente fermare la sua offensiva militare e ogni altra azione nel governatorato di Rafah che potrebbe infliggere sul gruppo palestinese in Gaza condizioni di vita che potrebbe portare alla loro distruzione fisica, del tutto o in parte”.

La Corte ha pure ordinato a Israele di aprire il valico di frontiera di Rafah per l’assistenza umanitaria, affermando che, per preservare le prove, Israele dovrà adottare misure che garantiscano l’accesso degli inquirenti alla Striscia di Gaza senza alcun ostacolo.

Infine, ha ordinato a Israele di presentare un rapporto sulle misure adottate entro un mese, sollecitando parimenti il “rilascio immediato e incondizionato” degli ostaggi israeliani a Gaza.

Una decisione che ha costretto il premier Benjamin Netanyahu a decidere una rapida consultazione telefonica urgente con vari ministri, tra cui quello della difesa Yoav Gallant, degli esteri Israel Katz e con il procuratore generale capo del personale Gali Beharav-Miara.

La reazione di Hamas: una decisione salutata con favore ma su Telegram l’affermazione che tutto ciò non sia sufficiente, chiedendo la “fine dell’offensiva in tutta Gaza”. “Facciamo appello alla Comunità internazionale e all’Onu – ha proseguito Hamas – di premere sull’occupazione per obbligarla immediatamente alla risoluzione e di procedere ad una seria e reale alla applicazione di tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite che costringono l’esercito di occupazione sionista a fermare la guerra genocida”. Tralasciando, in questo messaggio sui social, di commentare la sollecitazione con cui l’Aja chiede il “rilascio immediato e incondizionato” degli ostaggi israeliani a Gaza.

Una prima durissima reazione darriva da un membro del gabinetto di Israele: “L’ordinanza irrilevante della corte antisemita dell’Aja dovrebbe avere una sola risposta: l’occupazione di Rafah, l’aumento della pressione militare e della completa distruzione di Hamas, fino al raggiungimento della completa vittoria nella guerra”. Lo ha detto il ministro della sicurezza nazionale – e leader di destra radicale – Itamar Ben Gvir.


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