Economia

Il gran ballo dei dazi: Ecco la proposta Usa, l’Ue si divide

Al gran ballo dei dazi non ci si annoia mai, anzi: la proposta della Casa Bianca è arrivata, l’Europa (come da copione) s’è divisa e a vincere, adesso, è l’attendismo. Dall’una e dall’altra parte. Perché se è vero che i dazi farebbero più male all’Ue, lo è altrettanto che nuocciono, e gravemente, al Pil americano che già sconta una perdita secca da mezzo punto nel primo trimestre di quest’anno. La cena dei dazi, di ieri, s’è conclusa con i dubbi di Macron, gli slogan “dazi zero” e l’attendismo di Ursula.

L’annuncio della Casa Bianca

I portavoce di Trump, ribadendo che toccherà a lui ogni decisione, riferiscono che “la scadenza”, quella ormai famigerata del 9 luglio, “potrebbe essere prorogata, ma è una decisione che spetta al presidente”. Un contentino, da Washington, doveva pure arrivare alla scalcagnata Bruxelles che ha dovuto accettare l’impegno a pagare il 5% del Pil in spese per la difesa. Un mare di soldi, un sacco di denaro che scuciranno quei tontoloni degli europei, come ha scritto il buon Rutte nel messaggio pubblicato online dal “daddy” Trump, facendogli pregustare i ricchi affari dell’industria militare americana.

Le parole di Ursula

Il piatto forte alla cena di Bruxelles è stato l’annuncio di Ursula che ha riferito di aver ricevuto una proposta scritta da parte degli americani sui dazi. Quale sia, ufficialmente, non lo sa nessuno. Ma è un segreto di Pulcinella: accordo sul dieci percento. Una soglia sotto la quale, ragionevolmente, non si può andare: l’hanno dovuta accettare gli inglesi, che sono i primi, anzi i primissimi alleati degli americani, non si vede per quale ragione Washington dovrebbe far lo sconto agli odiati burocrati brussellesi e, soprattutto, al loro paladino, l’altrettanto odiato (da Trump) Emmanuel Macron. Ma l’Ue è divisa: la Francia vuole contromisure, la Germania preferisce chiudere al più presto. Ursula aspetta. Al gran ballo dei dazi non ci si annoia mai.