Cronaca

Carcere di Verona, Filippo Turetta sottoposto a esame psichiatrico nel reparto infermeria

di Redazione -


Filippo Turetta, trasferito nel carcere Montorio di Verona, è stato sottoposto a un esame preliminare da parte dell’equipe psicologica e psichiatrica del reparto infermeria . Il 21enne – accusato di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin – dopo aver ricevuto l’ordinanza di custodia cautelare per omicidio e sequestro di persona e aver incontrato il proprio legale, è stato spostato in una cella singola e sorvegliato 24 ore su 24 per evitare eventuali tentativi suicidi.

Una scelta che l’amministrazione penitenziaria prende in caso di reati gravi oppure nel caso in cui l’arrestato è protagonista di un caso mediatico. La prima destinazione era il carcere di Venezia, a pochi passi dalla procura che indaga sull’omicidio della studentessa, poi anche per ragioni di ordine pubblico è diventata Verona dove Filippo Turetta sarà in isolamento e sorvegliato a vista, come da prassi, “per vigilare su possibili rischi autolesivi”. Lo studente, che compirà 22 anni a dicembre in carcere, sarà visitato dal medico, poi dallo psicologo (potrebbe essere valutata la visita anche da parte di uno psichiatra) per valutare il “rischio suicidario”. Il suo interrogatorio di garanzia non avverrà prima di lunedì.

Filippo è arrivato a Venezia a bordo di un Falcon 900 dell’Aeronautica Militare, lo stesso che sette anni fa riportò in Italia il fuciliere di Marina Salvatore Girone. Intanto, mentre si è appreso che non sono più online i due gruppi ‘Le bimbe di Filippo Turetta’ e ‘Le bimbe di Filippo Turetta 2.0’, creati su Facebook dopo l’arresto del 22enne in Germania per l’omicidio di Giulia Cecchettin – la Polizia Postale ha già acquisito screenshot e link per individuare chi ha creato le pagine ma anche gli utenti che hanno scritto commenti che potrebbero configurare un ipotesi di reato -, continua il lavoro degli inquirenti per definire la contestazione della premeditazione dell’omicidio di Giulia.

Coltelli, nastro adesivo, ricerche online potrebbero portare alla premeditazione. Filippo, già accusato dell’omicidio volontario dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin aggravato dal vincolo del legame affettivo, potrebbe veder cambiare il campo d’imputazione nei suoi confronti già prima dell’interrogatorio di garanzia, non ancora fissato, davanti al gip di Venezia Benedetta Vitolo. Il pm veneto Andrea Petroni potrebbe contestare, infatti, oltre l’omicidio e il sequestro di persona, anche l’occultamento di cadavere per aver caricato in auto la studentessa, aver percorso oltre 100 chilometri e quindi essersi sbarazzato del cadavere gettandola in un dirupo vicino al lago di Barcis.

Sul fronte dell’omicidio, invece, sembra destinato ad aumentare il numero delle aggravanti. Sarà l’autopsia – in calendario l’1 dicembre prossimo – a stabilire se la ventina di coltellate inflitte alla ragazza possano far scattare la crudeltà (non è il numero a determinare l’aggravante, ndr), mentre bisognerà mettere in fila gli altri elementi fin qui raccolti dai carabinieri per capire se può essere contestata la premeditazione. Bisognerà capire se Filippo Turetta si è portato da casa i due coltelli sequestrati, se l’acquisto online del nastro adesivo (fatto un paio di giorni prima dell’omicidio) avesse la finalità di coprire la bocca e impedire a Giulia di urlare, se il 21enne abbia fatto ricerche internet per studiare il percorso di fuga (e consigli su come sopravvivere) di più di mille chilometri fino in Germania dove è stato arrestato.


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