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Opec+ taglia un milione di barili al giorno nel giorno della Cop28 a Dubai. Su iniziativa dell’Arabia Saudita

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A Riad non perdono tempo, dopo aver ottenuto di poter ospitare l’edizione 2030 dell’Expo, i sauditi convincono i partner dell’Opec+ a tagliare la produzione di un milione di barili al giorno. Lo ha annunciato il Wall Street Journal secondo cui l’organizzazione che riunisce i Paesi produttori di petrolio hanno accettato la proposta dell’Arabia Saudita. Non è stato facile, per Riad, convincere i delegati dei Paesi che, insieme all’Arabia, compongono il trust internazionale che decide il prezzo del petrolio. Qualcuno, infatti, avrebbe tentato di accampare giustificazioni, di tirarsi indietro. Ma l’Arabia è stata inflessibile minacciando, come riferisce il Financial Times, di non proseguire la sua riduzione unilaterale. C’è da capirli, i sauditi. Quando l’Opec+ ha deciso di tagliare la produzione di petrolio fino a cinque milioni di barili, sono stati proprio loro a farsi carico del maggior “peso” rinunciando a qualcosa come due milioni di barili al giorno. Mentre gli altri, invece, non sono andati oltre una media di 1,68 milioni. Per non restare col cerino in mano, Riad ha richiamato alla responsabilità gli “alleati”. Che stavolta non si sono potuti tirare indietro. La decisione dell’Opec+ ha comportato, inizialmente, un aumento fino all’1,45% del prezzo del greggio. Il rally però si è fermato quasi subito, tornando sulle posizioni di partenza. Che, comunque, rimangono abbastanza altine dal momento che il petrolio è scambiato intorno agli 83 dollari al barile.

Resta, comunque, il fatto che il taglio della produzione suona come uno sberleffo ai leader mondiali (non tutti, va da sé) che sono corsi a Dubai per celebrare il rito green della Cop28. A chi chiedeva di utilizzare meno combustibili fossili, l’Opec+ risponde con un taglio lineare della produzione.